domenica 23 marzo 2008

Il piano per salvare le banche

Il Financial Times lo ha sparato in prima pagina, ma erano ormai alcuni giorni che di fatto la Fed stava già operando in tal senso: nell'industria del credito la fiducia è la moneta principale e di fronte alla crisi di credibilità il rischio sistemico è realmente alle porte. Sono alcuni giorni che il columnist del New York Times Paul Krugman lo ripete nei suoi interventi: la crisi assomiglia drammaticamente a quella che investì il credito negli anni immediatamente successivi al crollo del '29 del mercato borsistico e l'unica speranza è che l'azione di Bernanke abbia successo. Da quando la Fed di New York ha adottato il sistema delle aste TAF (Term Auction Facility), alla fine dello scorso anno, sono stati immessi nel sistema creditizio (soprattutto a favore delle grandi banche d'affari) 200 miliardi di dollari. In contropartita le autorità monetarie hanno accettato anche i CDO (collateralized debt obligations), cioè le salsicce finanziarie all'origine della crisi innescata dai subprime. L'ipotesi del Financial Times va un po' più in là, lasciando intendere che le banche centrali sarebbero pronte a rilevare gran parte dei "bidoni" presenti nel mercato del credito e forse anche delle assicurazioni per evitare lo scatenarsi di un circolo vizioso che potrebbe produrre un vero e proprio rischio sistemico.

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